Descrizione

Volendo procedere ad un velocissimo excursus storico relativo a Meana apprendiamo, da documenti, che essa fu uno dei più antichi comuni medioevali della Valle. Il paese è citato per la prima volta nel 1212 (atto di confinazione di casa Savoia da parte del Conte Tommaso); in questo periodo Meana rientrava nella castellania di Susa. Per la sua vicinanza a Susa Meana (l'antica Mediana: carta di fondazione dell'abbazia di San Giusto, 9-VII-1029- e la sua conferma dell'imperatore Corrado II, 29-XII-1038) ha condiviso le vicende storiche di questa città.
Nella romanità il territorio era abitato da famiglie contadine, discendenti da antiche tribù di pastori, stanziatesi nei tempi preistorici. Importanti a questo proposito i graffiti antichissimi trovati su di un lastrone di roccia, probabile luogo di culto. Le terrazze naturali ed i valloncelli compresi tra i poggi che caratterizzano il territorio meanese avevano favorito l'insediamento di agricoltori che, grazie al mercato contadino, collocavano i loro prodotti dei campi.
Meana fu anche nel corso di secoli residenza di riposo per le ricche famiglie cittadine, tale nomea risale addirittura già all'epoca imperiale romana. Interessanti a questo proposito le due lapidi sepolcrali, conservate presso la cappella di San Costanzo ed una tomba rinvenuta ai piedi del poggio, sulla cui cima sorge detta cappella, che all'altura dà il nome.
La natura monumentale di tali ritrovamenti conferma l'esistenza appunto di famiglie di ragguardevole censo.
Nel sec. XVI contava molti abitanti di religione valdese.
Dal medioevo al sec. XVIII le notizie storiche sono scarse, per la mancanza di veri e propri documenti attendibili, a differenza del periodo seguente, dal XIX in poi.
È interessante sapere che la vera a propria denominazione "Meana di Susa" risale a dopo l'unità d'Italia, con decreto 12 dicembre 1862.
Nelle varie guerre succedutesi dal 1500 fino al XX sec. Meana fu teatro di lotte e ad esse apportò il proprio contributo umano. Tuttavia nel paese pochi sono i fabbricati di natura militaresca. Un edificio dal ruolo militare fu, però, senz'altro il torrione quadrato, denominato "Torre delle Combe", nei pressi di un fabbricato detto il Castello, molto probabilmente svolgente funzione di torre da segnali o di guardia.
È importante la partecipazione dei meanesi alla Resistenza, nella formazioni partigiane "Giustizia e Libertà" e "Autonome". Una famosa villeggiante, Ada Marchesini Gobetti, fece della borgata "Cordola", dove soggiornava, una delle prime basi della Resistenza nella valle.

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